SOMMARIO
Il 2018 ha rappresentato la rivincita del mercato immobiliare, con una percentuale di crescita del 6,5%: il dato più alto dal 2010. E il primo trimestre del 2019 ha rispettato le rosee previsioni. Ecco la fotografia della situazione attuale. E cosa sta accadendo nelle principali città
Mattone: segnali di riscossa
Leggi anche:
» Breglia: “Questo è il futuro del nuovo mercato immobiliare”
138.525 transazioni d’acquisto portate a termine e una percentuale di aumento dell’8,8% rispetto all’anno precedente. Il 2019 per il mattone è iniziato superando persino le rosee previsioni di fine 2018, quando il dato sugli acquisti aggregato e relativo a tutto l’anno aveva fatto registrare il dato più alto dal 2010. Se il 2018 ha rappresentato la rivincita per il mercato immobiliare (con un +6,5%), dopo 5 anni di crescita contenuta, il 2019 potrebbe essere quello della conferma. Lo dicono i dati diffusi dall’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate e relativi al periodo compreso tra gennaio e marzo 2019.
Poche le sorprese relative alle aree più dinamiche: il maggior numero di compravendite si è registrato nel Nord Est, dove il dato aggregato ha segnato un aumento a doppia cifra (+11,8%). Al Centro Italia si è raggiunta una percentuale del 10,7%, mentre anche il Nord Ovest, dove si concentra quasi il 35% del mercato italiano, ha superato la media nazionale con un aumento del 9,6%. Le Isole, che hanno chiuso il 2018 con un aggregato del +7,7%, nel primo trimestre hanno fatto registrare un aumento più contenuto e pari al +3,3%, mentre al Sud le compravendite sono cresciute del +4,8%.
Le città
Scomponendo il dato aggregato, poi, si evidenziano numerose differenze nelle principali città della penisola. Tra le grandi città, per esempio, i maggiori rialzi si sono registrati a Bologna (+15,2%) e Genova (+12,9%). Mentre anche Roma ha incrementato i volumi di compravendita in modo rilevante, con tassi superiori all’11%. Particolare, invece, il caso di Milano, indubbiamente la città più dinamica d’Italia con un aumento delle compravendite a fine trimestre che supera l’11%, ma sconta una ripresa iniziata prima rispetto a tutte le altre grandi città. Qui, infatti, le compravendite sono in ripresa dal 2013, e anche i prezzi sono in rialzo.
L’aumento del numero di transazioni d’acquisto è diretta conseguenza anche di una riduzione dei tempi di vendita che tornano ad essere molto più vicini ai livelli del 2009. Gli ultimi dati disponibili e diffusi sempre dall’ufficio studi di Tecnocasa fotografano una situazione più dinamica, con una media di 129 giorni (a gennaio 2019), nelle grandi città, contro i 136 giorni necessari a concludere le trattative un anno fa. Significa quindi che domanda e offerta si incontrano più velocemente, anche per merito di un sostanziale allineamento dei prezzi delle abitazioni alle disponibilità di spesa dei potenziali acquirenti. In particolare, a Milano servono solo 100 giorni per vendere o acquistare casa. A Bologna, invece, ne bastano 94.
I prezzi
Discorso a parte, invece, per quanto riguarda le quotazioni degli immobili. Nonostante l’aumento delle compravendite, infatti, i prezzi delle abitazioni si mantengono più o meno stabili. Da una indagine congiunta di Bankitalia condotta con Tecnoborsa e con l'Agenzia delle Entrate, tra il primo aprile e l'8 maggio 2019 presso 1.476 agenzie immobiliari, infatti, emerge che nel primo trimestre del 2019 è ancora maggiore la quota di operatori che segnala una riduzione del prezzo di vendita in sede di trattativa, rispetto a coloro che invece indicano un aumento delle quotazioni.
Buone notizie, dunque, per chi deve comprare casa, che può contare su un margine di sconto rispetto alle richieste iniziali del venditore che si aggira oggi ancora intorno al 9,8% (in riduzione rispetto al 10,5%).
© OF Osservatorio Finanziario