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Durante il lockdown, i piccoli commercianti hanno sperimentato per la prima volta strumenti digitali per continuare a vendere e incassare online. E anche la nuova fase della pandemia ha rivoluzionato lo shopping, sempre più smart e touch free. Alla cassa, ad esempio, i clienti possono pagare utilizzando un Qr Code. Ecco come funziona e quanto costa per gli esercenti
Le nuove soluzioni smart e touch free per pagare nei negozi
La pandemia e il conseguente periodo di lockdown hanno trasformato molti business, facendo emergere bisogni completamente nuovi. La chiusura forzata delle attività e l’impossibilità di muoversi da casa hanno spinto un settore che prima era quasi completamente trascurato: quello del delivery e delle consegne a domicilio. I piccoli esercenti locali, per sopravvivere allo stop forzato, si sono ingegnati sperimentando per la prima volta nuovi servizi hi-tech. E chi non aveva un e-commerce, o servizi smart per l’accettazione di pagamenti da remoto, si è trovato nella condizione di doversi adeguare nel minore tempo possibile. Questa spinta all’evoluzione dei piccoli business locali ha portato come conseguenza alla nascita, velocissima, di nuovi servizi pensati ad hoc per consentire il rilancio di queste attività.
In pochissimo tempo, ad esempio, hanno visto la luce piattaforme evolute e sistemi di pagamento touch free che sono stati messi a disposizione dei piccoli commercianti. Così, nei negozi fisici il pagamento è sempre più cashless, con le banconote che vengono sostituite dallo smartphone. Garantendo anche il distanziamento sociale.
Tra i nuovi strumenti smart più utilizzati vi è il pagamento tramite Qr Code, che si basa su una tipologia di codice a barre in 2D. Funziona in questo modo: al momento di pagare alla cassa, e al posto dei contanti o di una classica carta, il cliente lo inquadra con la fotocamera dello smartphone per essere subito collegato a un sito in cui completare l’acquisto.
Pagamenti touch free nei punti vendita
Sono diversi gli esempi di soluzioni al momento disponibili per effettuare e accettare pagamenti da smartphone tramite l’utilizzo del Qr Code e le modalità sono molto simili. Lato cliente è semplicemente necessario lo smartphone e non sono previsti costi aggiuntivi. Lato esercente, invece, le spese variano in base all’operatore scelto.Si chiama Clic Pay, ad esempio, il servizio ideato da Axepta - Gruppo BNP Paribas, per accettare pagamenti anche senza un Pos. Può, ad esempio, essere utilizzato da ristoratori e negozianti per velocizzare le operazioni in cassa. Ed è disponibile sia in versione Qr Code, per i punti vendita fisici, sia come link di pagamento, per chi vende online ma non dispone di un’e-commerce.
Per l’esercente non sono previsti costi mensili di gestione e la commissione sulle transazioni, per carte dei circuiti Visa e Mastercard, è dell’1,75% mentre su MyBank è dell’1%. Anche Axerve Pay by Link, della controllata del Gruppo Banca Sella, permette di effettuare pagamenti di questo tipo. Non è previsto un canone mensile ma servono 16 euro per l’attivazione. Sulle transazioni, invece, viene applicata una commissione del 3% a cui si aggiungono 0,35 euro.
Sempre per incassare con codice Qr nei negozi Poste Italiane offre Codice Postepay, utilizzabile, però, solo dai clienti che già sono possessori di app Postepay con carta abilitata e virtualizzata al suo interno. Il servizio prevede l’applicazione di un canone mensile che, ne foglio informativo, va da un minino di 0 a un massimo di 20 euro. Ma per tutto il 2020 è in promozione a costo zero. Per quanto riguarda le commissioni per le transazioni ricevute, è previsto un costo solo per quelle di importo superiore ai 10 euro, che arriva fino a un massimo del 2%. Anche in questo caso, però, per tutto il 2020 le commissioni sono gratuite. Previsto, infine, un costo per l’attivazione del servizio da corrispondere una tantum, per un valore massimo di 100 euro.
Sono disponibili da inizio maggio 2020 anche nei negozi fisici (in precedenza solo online) i pagamenti con Qr Code di PayPal, proprio con l’obiettivo di garantire il distanziamento sociale dettato dallo scoppio della pandemia.
Per utilizzarli, i consumatori devono essere in possesso dell’app di PayPal, in modo da essere reindirizzati alla pagina web per concludere il pagamento, mentre gli esercenti possono posizionare il codice Qr sulle vetrine o alla cassa oppure allegarlo ai pacchi per i servizi di ritiro o di consegna.
Fino al 30 settembre 2020, proprio per contrastare le difficoltà delle attività create dalla pandemia, Paypal non applica commissioni sull’accettazione di queste modalità di pagamento. A partire dal 1° ottobre, invece, sarà prevista una tariffa ridotta dello 0,50 % + 0,20 euro per transazione.
Anche Satispay Business, attivo dal 2013, garantisce una gestione cashless dei pagamenti sfruttando questa modalità digitale. In termini di commissioni, per le transazioni inferiori a 10 euro non viene applicata nessuna spesa mentre per quelle superiori il costo è di 0,20 euro.
I commercianti possono attivare anche l’opzione Cashback Network per offrire promozioni ai clienti. L’importo stabilito viene riaccreditato immediatamente sull’account Satispay del cliente, che potrà usarlo per fare altri acquisti o per scambiare denaro.
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